Risorgi oh fenice, è tempo di te.
Ho perso la vita, speranza non c’è.
Ho visto il passato perdente il presente,
ho scorto l’amore divenire serpente
e poi come biscia strisciarmi nel letto,
avvelenarmi il sonno, vita e intelletto.
In riflessi di specchi mi scorgo intero
ma chi è amico sa che non sono più vero.
Nella morte trovo la mia consolazione,
questo è il regalo della desolazione.
Fenice, mia Dea, vien qui fammi tuo;
Di sacrificio il mio animo è morto.
Fenice, mia Dea, vien qui fammi tuo;
non v’è più amore nel mio orto.
Fenice, mio amore,
ti dono il mio cuore.